Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (2023)

Quali sono le differenze tra la vecchia e la nuova traduzione del Signore degli Anelli di Tolkien? Qui una guida e la mia opinione.

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (1)

Ma prima di tutto un disclaimer.

Disclaimer

Questo articolo è stato pubblicato la prima volta all’indomani dell’uscita della prima edizione della nuova traduzione del Signore degli Anelli, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020.
Siccome all’epoca era uscito solo il primo volume, cioè La Compagnia dell’Anello, era basato solo su quello.

Attirò da subito molti visitatori e siccome l’argomento è estremamente divisivo, generò una quantità gigantesca di commenti.

Quella che stai leggendo è una versione aggiornata di quell’articolo, fatta alla luce delle successive uscite editoriali e dei molti commenti ricevuti in questi anni.

+++ Fine del disclaimer +++

Ci hanno fatto attendere

Credo di aver sentito parlare di una nuova traduzione all’inizio del 2018.
Ma dopo alcuni mesi ne avevo perso le tracce, nel senso che chiedendo in giro nessuno sapeva dirmi niente.

A dicembre 2018 incontrai un paio di ragazzi dell’Associazione Italiana Studi Tolkeniani (avevano uno stand alla manifestazione Più libri più liberi, a Roma). Mi dissero che forse sarebbe uscita nel marzo successivo.
Ma poi niente.
Chiesi un paio di volte nelle grosse librerie di Roma e i commessi mi guardarono come se avessi chiesto un po’ di erba da fumare.

Poi finalmente arrivò la notizia che il 30 ottobre 2019 sarebbe uscito il primo volume della nuova traduzione del Signore degli anelli, La Compagnia dell’anello.
Con mio grande rammarico riuscii a procurarmene una copia solo tre giorni dopo.

Ma perché una nuova traduzione?

La vecchia traduzione conteneva molti problemi: errori (così definiti da persone ben più esperte di me) e un tono generale appiattito su un unico registro linguistico.

Tali problemi erano ampiamente giustificabili per il contesto in cui quella traduzione era stata prodotta tanti anni prima, ma non erano più accettabili.
Oggi il romanzo di Tolkien è considerato un classico, è forse il romanzo più importante e influente del ‘900. Una nuova traduzione era assolutamente necessaria.

Vediamoci chiaro

Il classico intramontabile del Professor Tolkien (The Professor, per i suoi fan) fu tradotto in lingua Italiana da Vittoria Alliata di Villafranca (nobildonna figlia del principe Francesco Alliata e conosciuta come studiosa del mondo arabo). La Alliata tradusse il romanzo che era una ragazzina, nella seconda metà degli anni ’60: aveva tra i 15 e i 17 anni.

La traduzione doveva essere poi pubblicata dalla Astrolabio-Ubaldini, che però alla fine mollò (pubblicò solo il primo volume). Siccome non sapevano che farsene, quelli di Astrolabio regalarono tutto il manoscritto della Alliata ad Afredo Cattabiani.
Dice chi è.

Alfredo Cattabiani era il direttore editoriale di Rusconi. E non era interessato al romanzo del Professore e alla traduzione della ragazzina.

Tradizione

Si dice che sia stato il filosofo (di destra) tradizionalista Elémire Zolla a convincere Cattabiani.
La cura dell’edizione fu affidata al musicista e saggista Quirino Principe.
Principe va dicendo di aver dovuto lavorare molto sul testo per correggere errori e ricostruire le Appendici: «Fu una fatica capillare» (l’ha detto in questa intervista).

Questa qui sotto è l’edizione in volume unico che hanno in casa la gran parte dei vecchi lettori italiani (è la mia, ma in realtà io lessi il romanzo su un’edizione molto più vecchia, ereditata; mi procurai anche questa perché originariamente Rusconi non aveva pubblicato alcuna mappa e delle appendici c’era solo quella su Aragorn e Arwen).

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (2)

In realtà i problemi in quella traduzione ci sono nonostante l’intervento di (o anche a causa di?) Quirino Principe. Ma la stragrande maggioranza dei lettori italiani (tra cui anche il sottoscritto) non si è posta il problema per decenni.

Gli orchi erano chiamati orchetti e i troll erano vagabondi.
Vagabondi!

Quando lessi la prima volta il Signore degli Anelli (avevo 20 anni) non riuscivo a capire perché cavolo dei vagabondi fossero delle creature malvagie ed enormi, trasformate in pietra dalla luce del sole.
Ma questo era il meno.
Nella traduzione Alliata-Principe veniva appiattito il linguaggio di Tolkien, che varia il registro dal bassissimo (le sgrammaticature di Sam Gamgee) all’altissimo (lo stile aulico degli Elfi e dei Signori e cavalieri di Gondor e Rohan). Ma di tutte queste cose parleremo meglio più avanti.

Usare il potere per i propri fini: la maledizione dell’Anello

Elémire Zolla scrisse un’introduzione in cui interpretava Il Signore degli Anelli come una forma di letteratura cavalleresca piena di simboli esoterici.
Di fatto, lo piegava alla propria corrente filosofica (quella tradizionalista, appunto) estranea alle idee di Tolkien.

La classe intellettuale italiana degli anni ’60 e ’70 non era pronta a comprendere un romanzo epic fantasy.
Ma un gruppetto di intellettuali di destra interpretò Il Signore degli Anelli come un’opera che inneggiava ai cosiddetti «sacri valori della tradizione».
E lo propose con questa chiave di lettura.

In tale operazione, ebbero la strada spianata: la sinistra snobbava Tolkien e lo accusava non solo di essere un passatista, ma addirittura razzista e fascista (cose ovviamente fuori dalla realtà).

Al tempo stesso, l’editore portava il volume nelle librerie con una fascetta che diceva una cosa tipo:

«Il libro culto degli hippies americani»

Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Si cercava di piegare il significato del testo alle idee di Dio, patria e famiglia, ma al tempo stesso di piazzarlo anche ai giovani di sinistra.
Come è noto, la fascetta non funzionò: l’Italia divenne l’unico posto al mondo dove Il Signore degli Anelli era considerato un libro da neofascisti.

L’edizione Rusconi aveva però una cosa molto bella: le copertine di Pietro Crida.
Per un amante del minimalismo grafico come il sottoscritto, quelle copertine sono state una meravigliosa fonte di ispirazione. Oltretutto mi ricordano lo stile dei paesaggi disegnati dallo stesso Tolkien per Lo Hobbit.

Questa qui sotto è la mia copia di una delle prime edizioni economiche realizzate da Rusconi, risale al 1974.
L’ho ereditata (sono nato tre anni dopo la sua uscita) ovviamene senza la fascetta, di cui ho solo sentito parlare.
È la copia su cui ho letto e amato il Signore degli Anelli la prima volta.

Non so perché il primo volume mi si distrusse tra le mani mentre lo leggevo, invece gli altri due hanno retto piuttosto bene alla prova del tempo.
Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (3)

Il gusto per l’avventura

ATTENZIONE SPOILER: se non hai mai letto il romanzo né visto i film, NON GUARDARE LE PROSSIME IMMAGINI!

La cosa forse più irritante di questa edizione è che spoilerava direttamente nella quarta di copertina.
Cioè, ti rigiravi il libro tra le mani chiedendoti se leggerlo e… ti diceva già il finale!

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (4)

Come se non bastasse, la famosa introduzione di Zolla entrava ancora di più nei dettagli.
Se prima di iniziare il romanzo leggevi l’introduzione, ti eri giocato tutta la sorpresa.
Io l’avevo letta.

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (5)

Siamo al totale disprezzo del semplice, meraviglioso piacere del romanzesco.

La Rusconi ha poi passato varie traversie, finché nel 1999 (se non erro) Bompiani acquisì tutto il suo catalogo. Che nel frattempo si era arricchito di altri titoli con la firma di Tolkien.

Arriva Bompiani

All’inizio degli anni 2000, la Bompiani pubblicò un’edizione della vecchia traduzione del Signore degli Anelli riveduta dalla Società Tolkeniana Italiana.
Gli orchetti tornavano a essere orchi e i vagabondi erano di nuovo troll.
Avevano dato una spolverata al vecchio cimelio e l’avevano rimesso in vendita.

Questa è una copia dell’edizione del 2003 in volume unico (è della mia compagna).
Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (6)

Poi anche la Bompiani passò varie traversie: nel 2015 Mondadori divenne un mega-gigante editoriale acquistando tutta la RCS (di cui faceva parte anche Bompiani).
Giustamente l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) si incavolò e obbligò Mondadori a lasciare qualche fetta del mercato anche agli altri.

Così, nel 2016, Mondadori ha ceduto la Bompiani al gruppo Giunti.

In questo nuovo clima, nel 2018, ha iniziato a circolare la voce che Bompiani avrebbe prodotto una nuova traduzione del Signore degli Anelli.

Un po’ di aria fresca

Si disse da subito che alla nuova traduzione stava lavorando un traduttore professionista e molto apprezzato (c’è una pagina Wikipedia su di lui →Ottavio Fatica). E che alla traduzione aveva collaborato una nuova associazione nata pochi anni prima, la Associazione Italiana Studi Tolkeniani.

Tra le varie cose interessanti che ha fatto l’AIST c’è la fondazione della Tana del Drago, un centro studi su Tolkien nel paese medievale di Dozza (Bologna).

Tra i soci fondatori dell’AIST ci sono Roberto Arduini (giornalista e autore di saggi su Tolkien) e il celebre scrittore Federico Guglielmi in arte Wu Ming 4.
In particolare, la presenza del nome Wu Ming nel progetto ha dato adito a molte polemiche: il collettivo Wu Ming è noto per l’impegno politico a sinistra.

Dopo molti rimandi, il 30 ottobre del 2019 la nuova traduzione del Signore degli Anelli è arrivata nelle librerie.
Ed è scoppiato un macello.

Il delirio collettivo

Nella prima settimana dall’uscita, su Amazon hanno iniziato a fioccare recensioni come se piovesse.
E quasi tutte negative.
Tutta gente con tanto tempo libero da poter leggere 200 pagine al giorno?

(Video) Il Signore degli Anelli di Ottavio Fatica: chiudiamo il ragionamento e la critica

Ecco qualche screenshot, tanto per capire il tenore.
Alcuni di questi recensori sono reo confessi: hanno letto solo un estratto.

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (7)

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (8)

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (9)

Sembrano prese da un Manuale delle recensioni fasulle su Amazon.
In effetti esiste un manualetto del genere →una pagina Wikihow.

Incredibile come queste ricalchino tutte le caratteristiche delle recensioni false:

→Brevi
→Non argomentano e restano piuttosto superficiali
→Usano termini sensazionalistici (agghiacciante o nomi presi da Fantaghirò o il traduttore ha fumato oppure ha bevuto).

Perché questa roba?
A quale scopo queste recensioni farlocche?

Col passare delle settimane, hanno iniziato ad apparire anche molte recensioni positive.
Guarda caso, le recensioni positive sono generalmente piuttosto articolate e dettagliate.

Qualcosa di analogo è capitato a questo articolo: a pochi giorni dalla pubblicazione, hanno iniziato a fioccare i commenti, molti dello stesso tenore delle recensioni negative qui sopra, scritti da persone che non avevano letto la nuova traduzione, spesso conditi da attacchi personali nei miei confronti.
Il che mi ha obbligato a un certo punto a filtrare i commenti, bloccando quelli dalle argomentazioni più misere.

Da dove viene tutto questo astio?
Perché si è scatenata una guerra?
Gli stracci volavano già da mesi.

Lo scoppio della Guerra

In una intervista fatta al Salone del Libro di Torino nel 2018, il nuovo traduttore Ottavio Fatica diceva delle cose poco lusinghiere sulla vecchia traduzione Alliata-Principe.

Parlava di cinquecento errori a pagina.
Diceva che non c’era paragrafo senza lacune o sbagli.
E faceva riferimento a un’abitudine della Alliata: quella di raddoppiare gli aggettivi:

«Placido e tranquillo, rapido e veloce, misero e magro, crudeli e maligni dove l’originale era feroci. Sembra uno stilema di Tolkien, invece è il suo», diceva Fatica.

Io non lo so se nella vecchia traduzione c’erano cose classificabili come veri e propri errori, sono questioni da specialisti.
Probabilmente Fatica ha un po’ esagerato. Dire «cinquecento errori a pagina» sembra una provocazione bella e buona.

La Alliata si è inviperita e pare abbia addirittura sporto denuncia per diffamazione.
Ma diciamo anche questo.

Bisogna pur coltivare l’arte dell’autocritica

A seguito della decisione di Bompiani di pubblicare una nuova traduzione del Signore degli Anelli, la Alliata ha imposto alla casa editrice di ritirare dal commercio le edizioni della sua vecchia traduzione, impedendo così al pubblico italiano di poter accedere alla traduzione storica.

Quindi, se non hai mai letto la vecchia traduzione e vorresti leggerla, devi trovare qualcuno che te la presti, oppure trovarla usata (ma a questo punto i prezzi voleranno alle stelle, immagino).

Il danno dato da questa mossa per la cultura tolkeniana italiana è abbastanza evidente.

Quando ha scritto la sua traduzione, la Signora Principessa Alliata era minorenne.
Questo non è un motivo per denigrare la sua opera, ovviamente.

Ma possibile che dopo cinquanta anni – ora che è una Signora e che ha passato una vita nel mondo dei libri – non provi un pizzico di imbarazzo per il «Gaffiere»?
Il Gaffiere!

Se sei un vecchio fan come me, sono sicuro che almeno una volta nella tua vita hai chiesto a mastro Google che cos’è un gaffiere.
E mastro Google non ha saputo rispondere.
Quando lessi la prima volta Il Signore degli Anelli non c’era ancora Google e così lo chiesi al mega dizionario in due tomi del Devoto Oli.
E nemmeno lui lo sapeva cos’è un gaffiere.

Nessuno sa cosa sia un gaffiere perché gaffiere ovviamente non vuol dire niente.

Diciamola tutta.
La traduzione Alliata-Principe è stata sugli scaffali delle librerie per mezzo secolo ed è entrata nelle case di mezza Italia.
Se a cinquant’anni di distanza si è provato a fare una nuova traduzione del Signore degli Anelli, filologicamente più adatta all’importanza che il romanzo ha acquisito nei decenni, la Alliata avrebbe potuto rallegrarsene.

Se poi il problema è l’accusa di aver fatto errori, allora forse doveva denunciare per diffamazione anche Quirino Principe! Come abbiamo visto il vecchio curatore ha affermato di aver dovuto correggere molti errori all’epoca della prima edizione.

La toppa peggiore del buco

In un’altra intervista (guarda caso su Il Giornale) molti mesi dopo la Alliata replicava alle accuse.
L’intervistatore è Oronzo Cilli, altro studioso tolkeniano, che ha intitolato l’articolo così:

«Giù le mani da Tolkien. Sì alla poesia no all’ideologia»

La nuova traduzione non era ancora uscita e da destra si diceva che era improntata all’ideologia.

[Piccolo disclaimer]
A questo punto – per chiarezza – dovrei mettere un link all’articolo de Il Giornale.
Come saprai il valore di un sito è dato anche dalla quantità di link che riceve dagli altri siti.
Ecco, io un link al Il Giornale, nel mio piccolo, non lo metto.
Mi dispiace, se vuoi leggere la fonte vattela a cercare su Google.
[Fine del Disclaimer]

Nell’intervista, in riferimento al raddoppio degli aggettivi, la Alliata ha detto di Ottavio Fatica:

«Costui ha preso per errori delle forme espressive dantesche, come l’endiadi e la dittologia, che evidentemente ignora. […] Venivano usati dal Poeta per esprimere e rafforzare dei concetti […] A chi non le conosce non si può certo affidare la traduzione d’importanti autori»

Insomma, la Alliata rivendica il diritto di infilare questi raddoppi dove non ci sono perché è una roba tipica di Dante Alighieri.
Ha detto così.

Ma il passaggio più agghiacciante dell’intervista è forse quello in cui si dice che la Bompiani vuole «travestire Il Signore degli Anelli in foggia Lgbt in ossequio al nuovismo».
Ebbene sì, sono arrivati a dire questo.

Che fai, non ce la metti un po’ di Teoria del Gender?
E poi cos’altro? I protocolli dei Savi di Sion?
Dai, mettiamoci pure un complotto di George Soros!

Ma la Principessa ha schiere di paladini, oltre a Cilli e Il Giornale.

Largo ai campioni

Non ci sono state solo le sgangherate recensioni su Amazon e gli articoli su Il Giornale.
Post in cui si affossava la nuova traduzione del Signore degli Anelli sono comparsi in molti blog (per la maggior parte malcelati blog di estrema destra, ma non solo). Ma questa è manovalanza.
Sono arrivati anche i pezzi grossi.

A Gennaio 2019 si è svolto un incontro in una location di grande prestigio, presieduto dall’onorevole Maurizio Gasparri (di cui tutti, credo, conosciamo l’area di provenienza).

All’incontro ha partecipato anche lo Storico Franco Cardini, che si occupa di Tolkien da quanlche decennio.
Cardini ha affermato (in questo articolo) di aver accettato perché gli è stato chiesto dagli amici Alliata e Gasparri.
E che lui non rifiuta mai di incontrare nessuno e che va ovunque, dai Partigiani come da Casa Pound.

Ecco un altro po’ di cerchiobbottismo.
Lui va da tutti, però sembra trovarsi comodo sul lato destro dei tolkeniani.

Fra gli interventi intellettuali ce n’è uno che è schizzato in cima alle ricerche su Google, un articolo pubblicato sull’Huffington Post, scritto da Cesare Catà (filosofo, scrittore, traduttore) →questo qui.

Catà si complimenta per la decisione di ritradurre Il Signore degli Anelli, ma poi boccia la nuova traduzione, dicendo di preferire quella vecchia.
E il motivo è il seguente.

La versione di Alliata sarebbe un testo epico-cavalleresco.
La versione di Fatica, invece, «toglie Tolkien dal genere epico per porlo nel genere contemporaneo della Young Adult Fiction».

In pratica, per Catà sono legittime entrambe le «interpretazioni».
Con la differenza che quella di Alliata mette il romanzo di Tolkien insieme ai grandi poemi cavallereschi e all’epica antica (cioè insieme alla roba seria).
Invece la versione di Fatica lo fa assomigliare ai libri per adolescenti.

L’infondatezza di opinioni come questa secondo me era già evidente alla pubblicazione de La Compagnia dell’Anello, ma dopo la pubblicazione degli altri due volumi è diventata proprio evidente.

Per esempio, alla fine Libro Quinto, nel Capitolo V, «La Cavalcata dei Rohirrim», leggiamo:

«Éomer era dei loro, la bianca coda di cavallo del suo elmo svolazzava nella corsa, e l’avanguardia della prima éored ruggiva come un maroso schiumante sulla proda, ma Théoden restava irraggiungibile. Invasato di morte sembrava, o la furia guerriera degli avi gli scorreva come novello fuoco nelle vene, e Crindineve lo portava come un dio dei tempi antichi, invero come Örome il Grande nella battaglia dei Valar, quando il mondo era giovane. Il suo scudo d’oro fu scoperto ed eccolo brillare come un’immagine del sole, e l’erba fiammeggiava di verde intorno alle bianche zampe del corsiero».

Noi lettori italiani non ce ne siamo accorti per decenni (eccetto quelli che lo avevano letto in lingua originale), ma il Signore degli Anelli cambia profondamente il registro linguistico tra i Libri Primo e Secondo (più basso) e gli altri, fino a buona parte del Sesto.
Insomma, Tolkien si comporta come un esperto musicista che eseguendo un lunghissimo spartito gioca sapientemente con la dinamica e la velocità di esecuzione.

(Video) Audiolibro di John R. R. Tolkien - Il Signore Degli Anelli - Parte 2 di 5 ★ italiano completo

Dalla vecchia traduzione, appiattita tutta su un tono medio-alto, questo non poteva essere compreso.

Ad ogni modo sbaglierò, ma a me pare che dopo mezzo secolo siamo ancora lì: gli intellettuali italiani non riescono a concepire un romanzo Fantasy (in questo caso IL romanzo Fantasy per eccellenza).

Per giustificarne la presenza tra i grandi classici della letteratura, devono poterlo interpretare come qualcos’altro (manipolandolo): un coso sapienziale o una riproposizione della poesia antica destinata agli intellettuali.

La legittimazione da parte di Tolkien

Una (o l’unica) motivazione sulla quale la Alliata e i suoi sostenitori poggiano l’inviolabilità della vecchia traduzione sta nel fatto che questa fu fatta con la «partecipazione del Professore» e la sua «approvazione entusiasta».

A me pare che siamo al limite della fallacia logica.

1) Il fatto che a Tolkien sia piaciuta la traduzione Alliata non significa niente.
È scritta in un italiano elegante e fluente. Ed era l’unica traduzione in lingua italiana mai fatta.
Una reazione entusiasta da parte dell’autore era più che giustificata.

2) Nessun classico della Letteratura viene tradotto una volta e poi basta.
Ma dove si è visto mai?
Quante traduzioni in italiano sono state fatte di Shakespeare? O dei poemi omerici?
Forse fra altri cinquant’anni i giovani italiani troveranno la traduzione di Ottavio Fatica vecchia e improponibile. O forse no. Forse esisteranno altre decine di traduzioni. E forse nessuno le comprerà perché tutti leggeranno fluentemente l’inglese.

Strumentalizzazione

E vabbè, insomma, ormai un’idea di chi e perché abbia in odio la sola idea di una nuova traduzione del Signore degli Anelli ce la siamo fatta.

Per questa gente il problema non è se la nuova traduzione sia o no migliore della prima.
Non gliene frega niente della traduzione in sé.

Questa gente teme che possa succedere anche in Italia quello che è da sempre un’ovvia realtà nel resto del mondo: che il Signore degli Anelli non abbia più niente a che spartire con l’estrema destra e con tutta la corrente mistico esoterica che le aleggia intorno.

Nella nuova traduzione del Signore degli Anelli non ci sono introduzioni: a differenza del passato, nessuno sta cercando di piegarne il significato verso qualche ideologia.
Nessuno sta cercando di far sembrare Tolkien un figlio dei fiori o un vecchio rivoluzionario con la bandana in testa.

Si è semplicemente portata in libreria una nuova edizione con un nuova traduzione del Signore degli Anelli, più accurata dal punto di vista filologico e scevra dalle interpretazioni arbitrarie che le sono state appiccicate per decenni.

E ora veniamo alla traduzione.

Opinioni sulla nuova traduzione del Signore degli Anelli

Senza mezzi termini, secondo me la nuova traduzione del Signore degli Anelli è più scorrevole e al tempo stesso più raffinata della versione Alliata-Principe. Si legge con più piacere.
Questo è dovuto alla maggiore aderenza alla bella prosa inglese di Tolkien.

Guarda qua, siamo all’inizio del Capitolo 1, alla fine del primo paragrafo:

[…] there was much talk and excitement in Hobbiton

La Alliata-Principe dice:

[…] tutta Hobbiville si mise in agitazione

Ottavio Fatica ha tradotto:

[…] i commenti e i fermenti a Hobbiton si sprecarono

Nella traduzione Alliata-Principe la struttura della frase è completamente cambiata. E il soggetto è diventato la città, mentre Tolkien aveva usato come soggetto della frase talk and excitment che, da un punto di vista squisitamente letterario, è molto più bello.
Ottavio Fatica ha rispettato questa finezza del Professore.

Può sembrare una sciocchezza, in fondo il senso della frase è lo stesso.
Ma chi ha mai provato seriamente a fare scrittura creativa può capire che non è così.

Uno scrittore fa questo: costruisce frasi.
E l’elemento principale di una frase è il soggetto.

Se Tolkien ha scelto di usare come soggetto della frase i talk e gli excitement, è perché voleva focalizzare l’attenzione dei suoi lettori sul chiacchiericcio collettivo; voleva creare l’immagine dei compaesani che spettegolano e fanno girare voci e fremono.
La vecchia traduzione ha appiattito il tono caustico di Tolkien, l’ha spento con una frase più sobria.

Questi stravolgimenti delle frasi originali sono tragicamente frequenti nella versione Alliata e ne pregiudicano il senso.

Nel Capitolo 2 Tolkien ha scritto:

‘If only that dratted wizard will leave young Frodo alone, perhaps he’ll settle down and grow some hobbit-sense’, they said

La Alliata-Principe dice:

‘Se quel dannato lo lasciasse in pace, il giovane Frodo forse si sistemerebbe e metterebbe la testa a posto con un po’ di buon senso Hobbit’, dicevano tutti.

Ottavio Fatica ha scritto:

“Se quello scellerato di un mago lo lascerà in pace, il giovane Frodo si darà una calmata e gli verrà un po’ di buon senso hobbit”, dicevano.

Nella vecchia traduzione la parola wizard è sparita del tutto, il resto della frase è allungato e appesantito senza motivo. Fatica ha rispettato quasi alla lettera la struttura della frase, spostando solo il giovane Frodo dopo la virgola.

Ecco perché preferisco la nuova traduzione del Signore degli Anelli. Immagina queste differenze estese per centinaia di pagine.

La versione Alliata manipola la forma impressa da Tolkien al suo romanzo, la plasma continuamente.
La versione di Ottavio Fatica, invece, mi sembra costantemente tesa nello sforzo di trovare un equilibrio tra la traduzione letterale e la riproposizione del «senso» originale nella lingua e la sensibilità italiana.

I registri linguistici

Una delle caratteristiche del Signore degli Anelli è l’ampia variazione del registro linguistico.
Nella traduzione Alliata-Principe, il testo tende ad avere invece un andamento sostanzialmente uniforme.

Nel capitolo L’Anello va a sud Sam parla col suo amato cavallino:

Bill, my lad,’ he said, ‘ you oughtn’t have took up with us. You could have stayed here and et the best hay till the new grass comes’

Alliata-Principe dice:

Bill, ragazzo mio», disse, «hai fatto male a venir con noi. Saresti potuto rimaner qui a masticare il miglior fieno del mondo fin quando spunta l’erba fresca.

Ottavio Fatica ha scritto:

Bill, ragazzo mio,” disse, “non avresti dovuto metterti con noi. Potevi startene qui a manducare il meglio fieno fino a quando non rispunta l’erba fresca.

Nella vecchia traduzione Sam il giardiniere parla come un nobile cavaliere al suo prode destriero.

Proprio come nell’originale, nella versione di Fatica Sam il giardiniere è un giardiniere e parla con un modesto cavallino usando il suo linguaggio basso e un po’ sgrammaticato.

Nel capitolo Un Viaggio nelle Tenebre, Sam è disperato all’idea di dover abbandonare l’amato cavallino:

I won’t have it, and that’s flat. After has come so far and all!

La Alliata-Principe dice:

Non posso nemmeno pensarci. Dopo che ha fatto tanta strada e sopportato un’infinità di guai!

(Video) Il Signore degli Anelli - COME CA**O HANNO FATTO? EP 2 ⎮ Slim Dogs

Fatica traduce:

Non lo permetterò, poco ma sicuro. Dopo aver fatto tanta strada e tutto il resto!

Nella vecchia traduzione addirittura Sam non è arrabbiato, sembra solo triste!
E viene anche eliminata la locuzione «and all», un modo di dire tipico, importante per caratterizzare il personaggio; formule simili si trovano a bizzeffe nel linguaggio colloquiale e nei dialetti italiani: «e tutto il resto», «e tutto quanto», «e tutte cose».
Per tradurre questo «and all» c’è l’imbarazzo della scelta! Ma nella vecchia versione si è preferito trasformare la frase in qualcosa di più elegante.
Perché?

Perché un umile lavoratore che non sa finire una frase e taglia corto dicendo «e tutto quanto» non è cavalleresco!
La vecchia traduzione nasconde sistematicamente le caratteristiche popolari di Sam.
Nella visone epico-simbolica del Signore degli Anelli non c’è posto gli illetterati.

Trovo questo approccio odioso perché secondo me Tolkien mette un amore infinito nel personaggio di Sam.
Lo ama perché è semplice e affettuoso, non sa formulare frasi difficili, ma dice le cose come stanno.
Nella vecchia versione tutto questo si perde. Qui non è solo questione di filologia: qui è questione di non capire la profonda umanità che c’è nel modo in cui Tolkien racconta questo personaggio importantissimo.

I termini colti

Ecco cosa si legge nel capitolo Nebbia sui Tumulilande della nuova traduzione del Signore degli Anelli:

[…] era un paese di erba e di corta cotica elastica […]

Quando ho letto per la prima volta la parola cotica ho pensato: Ma Ottavio Fatica è pazzo?
Che c’entra la cotica?!

Ma Treccani mi ha spiegato che esiste un altro significato della parola cotica:

«l’insieme delle erbe e delle relative radici con il terriccio impigliatovi che ricoprono la terra di un prato»

Ecco cosa ha scritto Tolkien:

[…] it was a country of grass and short springy turf […]

Ecco cosa dice la traduzione Alliata-Principe:

[…] la campagna era ricoperta di un’erba bassa e morbida […]

A parte il fatto che la vecchia traduzione ha completamente sconvolto la sintassi dell’originale, il termine usato da Fatica, lo strambo cotica, è in realtà una traduzione letterale.

All’inizio del capitolo Il Ponte di Kahazad-Dûm Tolkien ha scritto:

He pored over it for some time without speaking.

La traduzione Alliata-Principe dice:

Rimase a lungo a studiarci sopra, senza dir nulla

Ottavio Fatica ha tradotto:

Lo compulsò a lungo, senza dire nulla.

In questo caso, la vecchia traduzione allunga molto la frase per tradurre una singola parola inglese.
La nuova traduzione, invece, usa un solo vocabolo colto, compulsare, che traduce letteralmente l’inglese pored: studiare, esaminare attentamente.
Secondo me non c’è dubbio che anche in questo caso la nuova traduzione renda molto meglio lo stile di Tolkien.

Nel capitolo Un viaggio nelle tenebre leggiamo:

Il sole iniziò a volgere da mezzogiorno a occaso

Nel testo originale c’è scritto:

The sun turned from the noon and began to go west.

Questo è uno dei casi in cui secondo me Fatica forza la mano, inserendo un termine arcaico dove non c’era.

La vecchia traduzione stavolta è più letterale:

Il sole cominciò a volgere da mezzogiorno verso occidente

La forma usata nella nuova traduzione può non piacere (e a me non piace), ma attenzione: non si tratta di uno stravolgimento. Non ha reinventato la sintassi della frase originale, non ha cambiato il soggetto, non ha aggiunto né tolto pezzi di testo.
Insomma, quando Fatica personalizza il testo, lo fa in modo da non modificare lo stile dell’autore in modo radicale.

Credo che l’intenzione del nuovo traduttore sia stata quella di rendere il tono mediamente alto del romanzo usando a volte termini desueti (cosa che in effetti fa anche Tolkien).
Si tratta di un piccolo accorgimento che può non piacere ma che non toglie nulla al testo originale e che può compensare l’intraducibilità di altri passaggi.

I nomi

La cosa che più è stata criticata della nuova traduzione del Signore degli Anelli sono i nomi.
Al di là delle recensioni fasulle (che dovevano pur attaccarsi a qualcosa, non avendo letto il testo integrale), molti vecchi fan si sono detti disturbati.

A me i nuovi nomi non mi hanno infastidito.
Poi certo, dopo decenni ci siamo affezionati un po’ tutti, ma non mi pare un buon motivo per non cambiare.

Fin dalla prima volta che lessi Il Signore degli Anelli ho pensato che un personaggio di nome Pipino in un romanzo inglese fosse fuori luogo.
Poi certo, mi ci sono affezionato lo stesso.
Uno dei tanti nomignoli con cui chiamo mio figlio è Pipino Tuc.
Evidentemente questo nome è entrato nella mia vita. Ma non ho cambiato idea: per me non funziona.

Samplicio

Uno di quelli che hanno più fatto scalpore, è la nuova traduzione di Samwise Gamgee.

Samwise, in lingua inglese significa qualcosa tipo «mezzo-saggio».
Tolkien ha dato a questo personaggio importantissimo un nome con un significato.

Nella vecchia traduzione è diventato Samvise, che non ha alcun significato, è solo un suono.

Nella nuova traduzione è diventato Samplicio.
Molti hanno protestato.
È un adattamento che richiama direttamente un vero nome italiano (anche se in disuso da secoli), Simplicio, e che richiama il significato voluto da Tolkien per il suo personaggio.

Personalmente avrei preferito il nome in inglese. Ma se proprio devo scegliere una traduzione, mi sembra migliore quella nuova.

Forestale

Questo è in assoluto quello che ha più aizzato le folle.
Aragorn non è più un Ramingo ma un Forestale.

Tolkien ha scritto Ranger.

E qui ammetto la mia crassa ignoranza: non avevo la più pallida idea del fatto che il termine inglese «ranger» oltre a significare «guardaboschi», «guardiacaccia» e simili, significa altre cose: vagabondo (in senso dispregiativo) e un particolare corpo d’armata delle truppe americane (i cui eredi sono i moderni Texas Ranger).

Il termine usato da Tolkien è un insieme di tutte queste cose.
La traduzione «Ramingo», riduce questa complessità a un solo significato ma edulcorandolo (ramingo ha un’accento poetico).

Con «Forestale», Fatica invece sembra aver provato a condensare insieme i molteplici significati del termine originale.

Questa complessa faccenda è stata spiegata molto bene da Wu Ming 4, che ha chiesto delucidazioni nientepopodimeno che a Tom Shippey (linguista, medievalista nonché probabilmente il più celebre e rinomato critico di Tolkien).
Consiglio caldamente la lettura dell’illuminante articolo di Wu Ming 4 →Aragorn il Forestale, uno studio filologico.

I Quartieri

Tolkien ha chiamato le quattro parti in cui è suddivisa la Contea Farthings, che deriva da fourth-ing, un termine (credo) intraducibile in italiano se non con un neologismo. Bisognerebbe dire qualcosa tipo quartizioni o quartimenti, che però suona veramente male.

Nella vecchia traduzione si era usata la parola Decumani.
Il decumano era un sistema di suddivisione delle colonie usato dagli antichi romani, che in effetti suddivideva il territorio in quattro parti.

(Video) Harry Potter È MEGLIO del Il Signore degli Anelli - Opinioni Pericolose ⎮ Slim Dogs

Ma tu ci vedi un collegamento tra la Contea e una colonia dell’Antica Roma?

Nella nuova traduzione il Decumano è diventato un Quartiero.
A me non sembra male.

Il Veglio

C’è voluto mezzo secolo, ma finalmente ci siamo liberati del Gaffiere.

In lingua originale, il padre di Sam Gamgee è chiamato Gaffer, una parola intraducibile in italiano che vuol dire al tempo stesso qualcosa come capo ma anche vecchio nel senso di persona che ha esperienza.

Nella vecchia traduzione era stato usato appunto questo termine inventato, Gaffiere.

Nella nuova traduzione è stato usato il termine Veglio.
A me non piace, perché questa parola ha un suono aulico che poco si addice alla famiglia Gamgee.
Ma personalmente non saprei inventare di meglio e soprattutto significa qualcosa.

La Poesia dell’Anello

Un altro motivo di grande polemica è la Poesia dell’Anello.

Quando si traduce un testo in versi c’è il grosso problema di dover far coincidere due aspetti.

→Rispettare la metrica e le rime
→Rispettare il significato letterale

È difficilissimo fare entrambe le cose e posso dirlo perché mi sono cimentato nella traduzione di qualche canzone tradizionale irlandese.

Da musicista tendo a preferire il rispetto degli aspetti metrico-ritmici.
Nel caso di un’opera letteraria, però, secondo me bisogna permettere al lettore di farsi un’idea del testo originale più precisa possibile, anche a scapito della metrica.

La vecchia traduzione non fa nessuna delle due cose.

È bella, senza dubbio, e ha un bel ritmo. Ma non è una traduzione letterale e segue una metrica tutta sua, completamente diversa da quella originale.

Senza confrontare tutta la poesia, basta il primo verso:

Testo originale:
Three rings for the elven-kings under the sky

Traduzione di Alliata:
Tre anelli ai re degli elfi sotto il cielo che risplende

Traduzione di Fatica:
Tre anelli ai re degli elfi sotto il cielo

Attenzione: sembrerebbe che le due traduzioni siano identiche, solo che la vecchia ha due parole in più.

Sbagliato!
La differenza è molto più grande.

Nella Poesia originale il verso è in endecasillabi (che vuol dire che è fatto di circa 11 sillabe).
La versione di Fatica rispetta questo metro, quella Alliata no.
Perché?

Perché nella vecchia traduzione della Poesia dell’Anello si è voluto forzare la metrica per darle un ritmo costante, uguale in tutti i versi.
Tutta la vecchia traduzione della Poesia dell’Anello è in versi di 16 sillabe (tecnicamente si dice ottonari doppi).

Ma l’originale non è così.
La Poesia scritta da Tolkien non ha un struttura metrica cadenzata e costante fino alla fine.

I primi versi della Poesia dell’Anello sono endecasillabi e Ottavio Fatica li ha tradotti usando degli endecasillabi.
Laddove Tolkien ha cambiato ritmo, lo ha fatto anche Fatica.

Perché invece la vecchia traduzione ha usato ottonari doppi per tutta la Poesia?

Perché così faceva pensare alla metrica dei poemi antichi, scritti in versi sempre uguali dall’inizio alla fine.

C’è gente che ha scritto che la nuova traduzione non ha musicalità.
Non sono d’accordo, ma va bene.
Allora però forse non gli piace nemmeno l’originale.
Allora forse non gli piace Tolkien.

Tiriamo le somme

Ovviamente questi sono un po’ di esempi, presi a caso. Chi vuole approfondire per farsi una sua idea deve fare quello che ho fatto io: prendere i tre testi (quello originale, la vecchia traduzione e la nuova traduzione) e mettersi a fare confronti.
Secondo me è illuminante.

A me sembra che la nuova traduzione del Signore degli Anelli sia migliore della vecchia sotto molti aspetti.

Non ho mai pensato in vita mia che la traduzione Alliata-Principe fosse brutta o sbagliata.
Si fa leggere indubbiamente con piacere.
Ma penso che oggi, a decenni di distanza, il romanzo di Tolkien sia diventato un libro talmente importante da meritare una traduzione attenta a ogni minimo dettaglio, come ogni grande classico della letteratura.
Oltre al fatto che trovo insopportabile la costante forzatura ideologica che sottende la vecchia traduzione.
La nuova traduzione del Signore degli Anelli è molto più precisa.

Le polemiche che ci sono state sono scaturite da dichiarazioni un po’ avventate del nuovo traduttore (che forse voleva attrarre un po’ l’attenzione sul progetto o forse era solo emozionato per il lavoro che stava facendo).
Ma è evidente che Ottavio Fatica ha solo soffiato sulla brace.
È evidente che c’era una fetta di pubblico che aspettava l’occasione per urlare allo scandalo.

Ed è altrettanto evidente che quella fetta di pubblico risponde a quell’area culturale che per cinquant’anni ha avuto il monopolio su Tolkien in Italia, supportata da una introduzione e da una traduzione che piegavano il testo in modo da farlo apparire più aderente alla loro corrente di pensiero.

Ora

→ L’introduzione è stata rimossa ed è rimasta solo la prefazione che scrisse lo stesso Tolkien, il quale riguardo al suo romanzo dice:

«Quanto al significato profondo o al “messaggio”, nelle intenzioni dell’autore non ne ha alcuno».

E boh, io ci vedo una eloquente risposta ai profondi significati “esoterici” che trovava Zolla nella sua introduzione.

→ La vecchia traduzione che appiattiva lo stile e il registro linguistico originale su un tono simil-epico-cavalleresco è stata soppiantata da una nuova che rispecchia l’oscillazione dinamica dallo stile moderno a quello antico e dal registro bassissimo all’altissimo.

I protagonisti, coloro che salvano il mondo, si esprimono in modo semplice, a volte (Sam e il Veglio) addirittura rozzo e sgrammaticato.
Proprio come aveva scritto Tolkien.

Le nuove edizioni

Se non possiedi nessuna edizione del Signore degli Anelli, sappi che in libreria non troverai più la vecchia traduzione, che è stata ritirata dalla vendita per volontà della vecchia traduttrice.

Edizione in tre volumi

Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (10)

La prima edizione della nuova traduzione del Signore degli Anelli è in tre volumi, eleganti e stampati a caratteri larghi e molto confortevoli da leggere: i tre volumi messi insieme arrivano a ben 1975 pagine (l’edizione in volume unico non arriva a 1300)!
Nonostante questo i tre volumi risultano piuttosto leggeri e maneggevoli, insomma, comodi da tenere in mano e da leggere.
In teoria è una sorta di edizione economica, in pratica è piuttosto elegante, con copertina rigida bianca e caratteri in oro.

La sopraccoperta è stata molto contestata perché presenta delle foto molto ravvicinate della superficie lunare, che se concettualmente sembra una cosa del tutto estranea al contenuto dell’opera, in realtà ha il suo fascino, perché lampeggia di riflessi dorati (che però si possono apprezzare solo dal vivo).

Le mappe sono presenti solo nel terzo volume (non erano ancora pronte, mentre pubblicavano i primi due volumi).
Si tratta della prima vera proposta in lingua italiana del set completo di mappe pensate da Tolkien. La mappa della Contea era stata pubblicata (credo) solo una volta in Italia e non era quella originale; la mappa di Gondor, Rohan e Mordor non era mai stata pubblicata in Italia.

Purtroppo sono stampate molto piccole.
La mappa della Contea, poi, si trova all’interno del volume (all’inizio del Capitolo VIII del Sesto Libro, «Il Repulisti della Contea»), il che la rende davvero scomoda da consultare.

Edizione in volume unico

Alla fine del 2020 è uscita l’edizione in volume unico: è bellissima, stampata su carta di qualità, contiene le celebri illustrazioni di Alan Lee e la mappa della Terra di Mezzo è stampata su un foglio separato e ripiegato, come si conviene. Questa qui sotto è la mia copia personale.
Nuova Traduzione del Signore degli Anelli: un parere - Luca Ricatti (11)
Alcuni errori presenti nella prima edizione (quella in tre volumi) sono stati corretti, dicono (non lo so, non ho controllato ma sono certo che sia vero).

Ha il difetto di essere molto pesante e quindi scomoda da leggere, e i caratteri sono inevitabilmente più piccoli (altrimenti diventava così grossa e pesante che ci volevano le ruote); ma è talmente bella che non si può non avere.

Refusi

C’è chi ha detto che l’edizione è piena di errori di stampa.
Non è vero.
L’editoria Italiana è arrivata a pubblicare libri best seller pieni zeppi di errori (vogliamo parlare delle edizioni Mondadori dei romanzi di George R.R. Martin?).

Qui io non ne ho visti.
Non dico che non ci sono, ma mi sembra che il testo sia piuttosto curato.

(Video) PETER JACKSON: Dagli Splatter al Signore Degli Anelli - “Opera Prima” ⎜Slim Dogs

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A partire dal febbraio 2020 ho deciso di filtrare i commenti: se non sei d’accordo con quello che ho scritto, devi entrare nel merito delle questioni, dimostrandomi di aver letto la nuova traduzione.
Altrimenti il commento non te lo pubblico.

FAQs

Cosa cambia con la versione estesa del Signore degli Anelli? ›

La seconda edizione è la versione estesa del film che consta di trenta minuti in più rispetto a quella cinematografica ed è uscita a novembre 2003. Il film in versione estesa contiene ulteriori scene inedite ed è diviso in due tempi su due dischi, per un totale di quattro totali (gli altri due contengono extra).

Qual'è l'edizione migliore del Signore degli Anelli? ›

La versione cartonata da preferire, quella considerata deluxe, potrebbe essere l'edizione del 2005, quella del Cinquantennale (decima ristampa di quella del 2003 riveduta e corretta), che è considerata di riferimento: rilegata presenta una sovraccoperta e un robusto cofanetto argentato, include due sottili segnalibri ...

Chi ha tradotto Il Signore degli Anelli? ›

Vittoria Alliata è stata la prima traduttrice de Il signore degli anelli, libro che ha affrontato all'età di 15/17 anni. La sua traduzione de La compagnia dell'anello è stata pubblicata da Astrolabio nel 1967. Tuttavia, questa edizione vendette pochissimo, e pochi anni dopo i diritti passarono a Rusconi.

Qual è il messaggio del Signore degli Anelli? ›

Dal sacrificio di Boromir alla lealtà di Sam, Il Signore degli Anelli trasmette l'importanza di avere fiducia nelle persone che amiamo: “Sam, sono contento che tu sia con me”, afferma Frodo al fedele mezzuomo che, salvandolo dalle sue debolezze, lo aiuta a sconfiggere Sauron.

In che film muore Aragorn? ›

Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaAndrew Lesnie
MontaggioJamie Selkirk
Effetti specialiJim Rygiel, Joe Letteri, Randall William Cook, Alex Funke
25 more rows

Chi sono i 9 della compagnia dell'Anello? ›

Membri della Compagnia dell'Anello
MembroRazza
Gandalf il GrigioMaiar
AragornUmana
LegolasElfica
GimliNana
5 more rows

Cosa vuol dire Gaffiere? ›

Il significato di Gaffiere

Gaffer è il termine colloquiale con cui si indica una persona vecchia o, allo stesso tempo, a capo di qualcosa. Gaffer = Gaffiere, e il termine è stato magicamente tradotto in italiano.

Quale edizione del Silmarillion? ›

Il Silmarillion
1ª ed. originale1977
1ª ed. italiana1978
Generemitopoiesi
Sottogenerehigh fantasy, epica
9 more rows

Quanto valgono i libri del Signore degli Anelli? ›

Ma attenti: il libro venduto a 85€ non ha la mappa! Ma perché non spendere 108€ per un'edizione del 1978 con la copertina cartonata e restaurata, ma senza mappa e con le pagine macchiate? Una versione in ottime condizioni, invece, costa 150 o 170€, mentre il volume “completo di tutto” e “come nuovo” è proposto a 200€.

Quale ruolo avrà il mago Gandalf? ›

Il ruolo di Gandalf ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli è quello di guida per i protagonisti, rispettivamente Bilbo e Frodo Baggins. Ne Il Signore degli Anelli, oltre a essere uno dei principali baluardi della resistenza contro l'Oscuro Signore Sauron, Gandalf diviene anche il capo della Compagnia dell'Anello.

Quanti anni ha Gandalf Il Signore degli Anelli? ›

Gandalf è un maia quindi un'entità immortale proveniente da Valinor, è inviato nella Terra di Mezzo per vegliare sugli uomini insieme ad altri "istari" (stregoni) incarnati in forma umana. Sono comparsi forse intorno all'anno mille della Terza Era, quindi Gandalf, in quanto umano, avrebbe più di duemila anni.

Che lingua parlano nel Signore degli anelli? ›

Il sindarin è la lingua a cui ci si riferisce ne Il Signore degli Anelli parlando di "lingua elfica". Tolkien originariamente pensò che il linguaggio che poi si sarebbe chiamato sindarin avrebbe dovuto essere parlato dai Noldor. Ma più tardi cambiò idea, e decise di farne la lingua dei Sindar.

Chi è l'antagonista del Signore degli Anelli? ›

Sauron (in quenya, letteralmente, "l'Aborrito") è un personaggio di Arda, l'universo immaginario creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. È il principale antagonista de Il Signore degli Anelli, ma appare anche ne Il Silmarillion, nei Racconti incompiuti e viene menzionato anche ne Lo Hobbit. Lingua orig.

Chi è l'uomo misterioso del Signore degli Anelli? ›

Lo sconosciuto de Gli Anelli del Potere è Gandalf:

Aggiungendo poi il potente uso della magia, il desiderio di aiutare, sussurrare agli insetti e il fatto che Gandalf sia di gran lunga il personaggio più commerciabile durante la Seconda Era de Gli Anelli del Potere.

Dove è stato ambientato Il Signore degli Anelli? ›

I paesaggi idilliaci della Contea, le profonde foreste di Fangorn e Lorien, la piana dei Campi del Pelennor e le montagne di Mordor: questa è la Nuova Zelanda del Signore degli Anelli. Panorami epici che hanno reso immortale i sei film della saga di Peter Jackson.

Che razza è Aragorn? ›

Aragorn
Aragorn II
SpecieUomini
SessoMaschio
EtniaDunedain
Data di nascita1º marzo 2931 T.E.
13 more rows

Perché Sauron non uccide Galadriel? ›

Perché Sauron non è rimasto a Númenor o non ha ucciso Galadriel? Sauron ha ammesso di voler stare lontano dalla morsa di Morgoth, il che lo ha portato a perdersi in mare. Tuttavia, se cercava davvero la pace, avrebbe dovuto rimanere a Númenor, perché seguire Galadriel lo avrebbe riportato alla vita da cui era fuggito.

Che fine fa Galadriel? ›

Dopo la fine della Guerra tra Sauron e gli Elfi, Galadriel passò di nuovo attraverso Khazad-dûm con Celebrían e si ricongiunse con Celeborn a Imladris, dove dimorarono per un lungo periodo.

Quale è il personaggio più forte del Signore degli Anelli? ›

Il personaggio più forte de Il Signore degli Anelli è senza dubbio il Signore Oscuro, Sauron. Anche se sconfitto, era ancora uno dei più forti utilizzatori di magia del Signore degli Anelli.

Come si chiama il re dei Nazgûl? ›

Il Re Stregone di Angmar, conosciuto anche semplicemente come Re Stregone o Signore dei Nazgûl, era il capo degli Spettri dell'Anello ed il più potente servitore di Sauron tra la Seconda e la Terza Era.

Come si chiamano i cavalli dei Nazgûl? ›

BESTIE ALATE

Hanno una pelle grigiastra e lunghi artigli e zanne, oltre a un paio di ali da pipistrello. Vennero allevate da Sauron affinché i Nazgûl avessero una cavalcatura. Il loro sangue è nero, mentre l'alito è putrido.

Dove si trova gran burrone? ›

Gran Burrone è situato a nord della Terra di Mezzo, in una valle nascosta tra le pendici delle Montagne Nebbiose e uno stretto meandro del fiume Bruinen. Uno dei principali accessi a Gran Burrone è il Guado del Bruinen superato il quale si diparte un lungo sentiero tortuoso che conduce alla valle degli elfi.

Chi sono Sam e Frodo nel Signore degli Anelli? ›

Uno dei rapporti più belli, nell'intreccio del Signore degli Anelli, è quello tra Frodo e Sam, i due Hobbit che portano a compimento la missione più importante e pericolosa: la distruzione dell'Anello del Potere.

Quale aiuto offerto da Sam viene rifiutato da Frodo? ›

Sam: Li aiuterà Grampasso. Frodo: Io penso che non li rivedremo più.

Perché leggere Il Silmarillion? ›

Iniziare a leggere le sue dal Il Silmarillion può fornire al lettore moltissime informazioni sul suo mondo immaginario. Il Silmarillion è il fertile alveo dal quale si dipartono – ed in virtù del quale possono essere meglio comprese – tutte le altre opere dello scrittore inglese.

Cosa vuol dire Silmarillion? ›

La sola parola "Silmarillion" significa "dei Silmaril" (-ion è un suffisso genitivo plurale in Quenya, una delle due lingue elfiche sviluppate da Tolkien in modo più esteso). Derivato dalla componente più lunga inclusa nell'opera, il Quenta Silmarillion, "Il Racconto dei Silmaril".

Cosa leggere dopo Il Silmarillion? ›

Entrando più nel dettaglio, una buona combinazione di libri da leggere dopo il Silmarillion potrebbero essere “Racconti Perduti”, “Racconti Ritrovati” e “I Lai del Beleriand”.

Quanto ha guadagnato Frodo nel Signore degli Anelli? ›

Tra le posizioni più alte troviamo l'interprete di Elrond Hugo Weaving, il cui conto in banca si aggira intorno ai $30 milioni: è esattamente la stessa cifra che possiedono Viggo Mortensen (Aragorn) ed Elijah Wood (Frodo Baggins), considerati i protagonisti della saga.

Quanto tempo ci vuole per leggere Il Signore degli Anelli? ›

Le riletture 2/3/5/6 si aggirano sulla settimana, la lettura 4 è stata una full immersion estiva di 2 giorni. Le letture 7 e 8 sono invece avvenute dopo che ho iniziato a lavorare a tempo pieno e le ho quindi protratte per almeno un mese, intervallate da tutti gli impegni ed altri passatempi del caso.

Quante copie ha venduto Tolkien? ›

Il Signore degli Anelli – J.R.R. Tolkien

Nel 2007 assegnava a questo classico della letteratura almeno 150 milioni di copie!

Perché Gandalf si chiama mithrandir? ›

Mithrandir era il suo nome in Sindarin e significa "Grigio Pellegrino", mentre Tharkun è il nome con il quale è conosciuto dai Nani ed è praticamente la traslitterazione di Mithrandir. Incánus deriva invece dalla lingua dei Sudroni (originariamente il nome doveva essere Inkanush) e significa "Spia del Nord".

Perché Gandalf va a Valinor? ›

Alla fine della storia de Il Signore degli Anelli, Valinor era la destinazione finale di Bilbo, Frodo e Gandalf che accompagnarono gli Elfi su una nave. Nel mondo di Tolkien, Valinor è visto come la fine del gioco per tutti gli Elfi, che cercano di andarci dopo aver finito con i loro affari nella Terra di Mezzo.

Quanti anni ha Galadriel nella serie? ›

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere si svolge quindi durante l'anno 1500 della seconda era, collocando Galadriel a 3422 anni durante lo spettacolo. La Seconda Era dura altri 1941 anni, il che significa che Galadriel ha 5363 anni al momento della Terza Era.

Quanti anni ha Elrond? ›

Nel momento in cui arriva ad Aman, Elrond dovrebbe avere poco più di 6520 anni d'età, almeno secondo i calendari delle varie ere.

Quanti anni ha Legolas? ›

Nel romanzo non si fa menzione all'età di Legolas, gli addetti al film hanno calcolato (prendendo casualmente una data dalla linea cronologica creata da Tolkien) che Legolas ha 2931 anni ed è perciò nato nell'87 della Terza Era (questa data è largamente accettata), è un ottimo arciere e possiede vista e udito molto ...

Quanti anni ha Sauron? ›

Aggiungendovi le ere precedenti, l'età di Sauron si calcola quindi in oltre 40 milioni di anni, anche ammesso che un calcolo del genere – nonostante sia soggetto a facili correzioni – possa valere per una creatura immortale.

Come si dice in elfico ti amo? ›

Ti amo in elfico si dice Melin le e si pronuncia “Mel-in leh”.

Come si dice ciao in elfico? ›

len sìla lùmenn' omentielvo" (una stella brilla sull'ora del nostro incontro), è il saluto più comune nella lingua incantata partorita dal magia geniale di Tolkien. Più semplicemente, vuol dire "Ciao" in quenya.

Chi parla l elfico? ›

Una lingua elfica è una lingua parlata dagli elfi.

Chi è davvero Sauron? ›

Quanto segue contiene spoiler per Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere Stagione 1, Episodio 8, “L'Amalgama”, ora in streaming su Prime Video. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha finalmente confermato che l'Halbrand di Charlie Vickers è in realtà Sauron.

Chi è il fratello di Sauron? ›

Elendil è uno dei personaggi comprimari della Caduta di Númenor, testo risalente al 1930, quando Tolkien aveva solo abbozzato la storia della Prima Alleanza.

Cosa era Sauron? ›

Il Silmarillion, Valaquenta, "I Nemici". Sauron, in origine conosciuto come Mairon e più tardi come il Signore degli Anelli, fu un potente Ainur appartenente alla stirpe dei Maiar che all'alba dei tempi fu attratto dalla gloria di Melkor e si convertì al male.

Chi sono i Pelopiedi? ›

Tolkien descrive gli hobbit come suddivisi in tre grandi famiglie: i pelopiedi, i paloidi e gli sturoi. I pelopiedi (in inglese Harfoot, Pelòpedi nella nuova traduzione italiana), più scuri e bassi, non hanno la barba e non portano calzature, hanno mani piccole e agili, e preferiscono la montagna alla pianura.

Chi è l'uomo della meteora? ›

Si tratta di un chiaro riferimento a La Compagnia dell'Anello e, a meno che tutti i maghi non abbiano una passione per il naso, è una conferma piuttosto chiara che l'Uomo Meteora è Gandalf. Gli Anelli del Potere Stagione 1 è ora in streaming su Prime Video.

Chi è l Istar Gli Anelli del Potere? ›

Cos'è un Istar? Gli Istari sono dei personaggi particolari, vengono chiamati anche Maghi o Stregoni, e sono dei Maiar inviati dai Valar nella Terra di Mezzo per aiutare i Popoli Liberi a sconfiggere Sauron una volta per tutte.

Perché si chiama Terra di Mezzo? ›

È una modernizzazione o un'alterazione ... di un'antica parola (greca) che indicava il mondo abitato dagli uomini, l'oikoumene: di mezzo perché si pensava vagamente che fosse posta al centro di mari che la circondavano e (nell'immaginazione nordica) tra i ghiacci del nord e i fuochi del sud.

A cosa si ispira Il Signore degli Anelli? ›

La mitologia finlandese, e più precisamente il poema epico Kalevala, fu ancora riconosciuta da Tolkien come fonte d'ispirazione per la Terra di Mezzo.

Perché Frodo alla fine va via con gli Elfi? ›

Non è una scelta quanto una necessità, dalla Terra di Mezzo deve sparire qualsiasi cosa l'anello abbia toccato e in virtù dei sacrifici fatti i due Hobbit saranno accolti a Valinor assieme agli Elfi.

Cosa vuol dire versione estesa? ›

Costola del Director's cut, si riferisce alla versione di un film nella sua lunghezza integrale, senza i tagli e le scene eliminate nella versione per il cinema.

Quanto dura Il Signore degli Anelli versione estesa? ›

Cos'è la versione estesa di un film? ›

Si tratta spesso di scene eliminate per mancanza di spazio oppure per censura. In casi come questo si parla anche di "versione estesa".

Quanto dura la versione integrale del Signore degli Anelli il ritorno del Re? ›

Partiamo dalla versione sbarcata sul grande schermo: sommando le durate de La Compagnia dell'Anello (178 minuti), Le Due Torri (179 minuti) e Il Ritorno del Re (200 minuti) si ottiene infatti un unico film della durata di ben 557 minuti, pari a ben 9 ore e 28 minuti.

Dove vedere Jurassic World il dominio versione estesa? ›

Su Amazon Prime Video, Google Play, Apple Tv, PlayStation Store, Microsoft Store e Sky Primafila è possibile accedere alla versione estesa del film.

Dove va frodo alla fine del Signore degli Anelli? ›

Ora sappiamo PERCHÉ Frodo è andato a Valinor

Sebbene non ci sia un ospedale speciale per le vittime di One Ring a Valinor, The Rings of Power spiega meglio perché Frodo fa il viaggio. La luce di Valinor è così profonda, calma immediatamente tutti coloro che ne sono testimoni.

Quanti soldi ha fatto Il Signore degli Anelli? ›

Per quanto riguarda invece i film, la trilogia di Peter Jackson ha incassato 2,92 miliardi di dollari in tutto il mondo. Il budget combinato per tutti e tre i film era di 281 milioni di dollari.

Come si chiama un film rifatto? ›

Un remake riprende la storia precedente ma con un diverso cast e a volte cambiando i temi e l'ambientazione delle vicende. Il termine si applica in particolare ai film, ma può essere utilizzato anche per serie televisive o videogiochi.

Come si chiamano le scene tagliate di un film? ›

Il termine blooper è divenuto popolare durante gli anni '50 e gli anni '60 del 20º secolo, fino a trovare una vera e propria definizione con la pellicola Pardon my blooper (1974) basata sui libri e le registrazioni di Kermit Schafer.

Perché i film si chiamano film? ›

Il termine film è un prestito linguistico della lingua inglese nella quale indica una membrana o un sottile strato di materiale; è quindi un sinonimo di pellicola e, come tale, fino agli anni trenta del XX secolo il termine veniva usato al femminile ("la film"), per poi più trasformarsi in sostantivo maschile.

Perché Frodo alla fine se ne va? ›

Frodo fu mandato o ebbe il permesso di andare oltre il Mare per guarirlo, se ciò era possibile, prima che morisse. Alla fine avrebbe dovuto “andarsene”: nessun mortale poteva o può vivere per sempre sulla terra, o nel Tempo.

Dove è stato girato Il Signore degli Anelli il ritorno del Re? ›

Il film è stato in produzione per il periodo 1998 - 2003; le riprese si sono svolte dal 11 Ottobre 1999 al 22 Dicembre 2000 in Nuova Zelanda.

Quanti Oscar ha vinto il Ritorno del Re? ›

Il film si è aggiudicato numerosi premi cinematografici, tra cui 11 premi Oscar (ma non ha ricevuto candidature per le categorie relative agli attori), diventando il film più premiato di sempre insieme a Ben-Hur e Titanic. Con questo capitolo, inoltre, la saga risulta la più vittoriosa della storia con 17 statuette.

Videos

1. IL SIGNORE DEGLI ANELLI: TUTTI I FILM DAL PEGGIORE AL MIGLIORE
(victorlaszlo88)
2. L'Unico Anello, il Gioco di Ruolo sul Signore degli Anelli - Draghi di Biblioteca
(5 Dragons Collective)
3. Come si PRONUNCIANO i nomi della Terra di Mezzo?
(Valinor - Il Portale della Terra di Mezzo)
4. Gli eroi della Terra di Mezzo - Seconda Parte (con Nicola Nannerini e l'Oscuro Signore)
(Paolo Nardi)
5. Le trilogie di Peter Jackson (con Erinvor)
(Paolo Nardi)
6. Mauro Biglino, Andrea Cionci, Gian Matteo Corrias | La resa dei conti?
(Mauro Biglino)

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Author: Prof. An Powlowski

Last Updated: 19/09/2023

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